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lunedì 11 aprile 2016

Recensione: Mess - Ilaria Soragni



Titolo: Mess
Autrice: Ilaria Soragni
Editore: Leggereditore
Prezzo: € 14,90
Ebook: € 4,99


TRAMA: Maryland, USA. Mavis, diciotto anni, viene rinchiusa in un riformatorio, accusata di aggressione. È internata nell’ala Nord della struttura, dove sono reclusi i ragazzi condannati per reati minori. Indossano delle tute verdi, unico colore in un mare di bianco così monotono da stordirla. Anche Mavis ne indossa una e le vengono illustrate le regole del luogo. La prima è “non avvicinarsi alla stanza 105”.
Diversa dalle altre, in quella cella è rinchiuso un ragazzo di cui nessuno sembra voler parlare. Mavis sa solo che invece lui indossa una tuta arancione e che non dovrebbe trovarsi lì, bensì nell’ala Est, riservata a chi ha commesso crimini gravi. Il suo nome non viene mai pronunciato e gli altri ragazzi si limitano a chiamarlo 105. Da subito incuriosita, Mavis infrange la prima regola, facendo di tutto per entrare in contatto con lui. Poco alla volta riesce ad avvicinarsi, a scoprire il suo nome, Niall, e a violare il suo silenzio impenetrabile. Fra Mavis e Niall nasce un rapporto sincero, empatico, che se da una parte darà a Mavis la forza di non crollare, dall’altra la travolgerà, preda di sentimenti ancora sconosciuti e in nome dei quali metterà a rischio la sua stessa vita…



Cosa ne penso...?

Questa che vi sto presentando è una storia d'amore che nasce tra le mura di un riformatorio. La protagonista è Mavis, una ragazza diciottenne rinchiusa perché accusata di aggressione. Il riformatorio in cui si trova si distingue in due semplici parti: ala Nord e ala Est. Nell'ala Nord sono presenti i ragazzi (in tuta verde) accusati di reati minori, tra cui Mavis. Nell'ala Est, invece, ci sono i ragazzi (in tuta arancione) che hanno commesso gravi crimini e con una condanna più lunga.

"Prima regola" le sussurrò. "Non avvicinarti alla stanza 105. E per il resto, be', le regole sono semplici: sopravvivi e cerca di non impazzire."
 
La regola principale è di non aver nessun contatto con il detenuto della stanza 105. Ma Mavis non sta alle regole e sin da subito cerca in tutti i modi di avere contatti con lui. Sono tante le domande che le affollano la testa: Perché non parla con nessuno? Perché si trova nell'ala Nord pur indossando la tuta arancione? Perché tutti lo evitano e lo chiamano mostro? Cosa ha fatto per essere rinchiuso?

In quel riformatorio, provati dalla mancanza di libertà, erano tutti allo stesso livello.

Tutti si irrigidiscono quando sentono parlare di lui, nessuno sa il suo nome e vuole averci a che fare.
Poco alla volta Mavis si avvicina al misterioso ragazzo biondo dagli occhi di ghiaccio, riuscendo ad infrangere il suo perenne silenzio, scoprendo il suo nome (Niall) e, a distanza di poche settimane, a diventare dipendente da lui.

Stavamo insieme per sopravvivere, ci reggevamo l'un l'altra per evitare di farci male nel cadere. 

Niall le fa provare sentimenti sconosciuti, che non aveva mai sentito per nessuno. D'altra parte Mavis diventa la sua ancora, il suo unico pensiero felice, la sua unica possibilià per non cedere alla disperazione. Lui farà tutto per lei, per evitare che non le capiti nulla.


Teso e arrabbiato com'era, pianse senza preoccuparsi della presenza di Zayn. Pianse perché trovava tutto così ingiusto, pianse perché voleva uscire da quel posto con Mavis, a tutti i costi.

Devo ammettere che, nonostante la giovane età dell'autrice, la scrittura è a dir poco sorprendente. Molto scorrevole e dettagliata, di tanto in tanto presenta alcuni flashback che aiutano a comprendere e a conoscere meglio tutti i personaggi.
Consiglio assolutamente la lettura di questo libro!!!




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